RICOMPENSA E DIPENDENZA
I ricercatori stanno attualmente discutendo sulla dipendenza come causa del consumo compulsivo di alimenti altamente trasformati (AT) (cioè alimenti creati industrialmente ad alto contenuto di carboidrati raffinati e/o grassi), che contribuisce all'obesità e alle malattie legate all'alimentazione. Si è osservato che un sottogruppo di consumatori di alimenti AT sintomi fisici e psicologici simili o uguali a quelli manifesti nella fase di astinenza, riduzione o cessazione dell'uso di sostanze. Prove sperimentali controllate indicano che gli animali sperimentano l'astinenza da cibo AT e comportamenti coerenti con l'astinenza da altre sostanze che creano dipendenza.
Il progresso industriale ha portato ad una produzione, economica ed efficace, di grandi quantità di ingredienti alimentari altamente gratificanti che mescolati a decine di altri additivi portano all'ottenimento industriale di combinazioni alimentari nuove e appetibili.
Per alimenti altamente trasformati si intendono tutti quegli alimenti creati industrialmente contenti livelli innaturalmente elevati di carboidrati raffinati (ad es. zucchero e farina bianca) e/o grassi saturi e sono spesso ad alto indice glicemico (cioè, causano rapidi picchi di glucosio nel sangue). Gli alimenti AT sono molto più efficaci degli alimenti non trasformati (ad esempio, frutta e verdura fresche) nell'attivare sistemi neurali correlati alla ricompensa, gli stessi che vengono attivati anche durante l'uso di sostanze.
Per semplificare il meccanismo della ricompensa basti pensare all’addestramento di un animale domestico che riceve una ricompensa, un biscotto, una carezza, dopo aver ripetuto ciò che gli è stato mostrato. L’apprendimento e il comportamento umano non sono molto diversi. Il meccanismo della ricompensa si basa sull’apprendimento dall’esperienza che consiste nel ripetere ciò che genera senso di benessere e gratificazione scartando ciò che non genera uno stato di benessere. Quando proviamo uno stato di benessere derivante da qualsiasi attività fisica o psicologia, il nostro cervello libera sostanze che rinforzano quell’esperienza che naturalmente verrà ripetuta per rivivere il senso di benessere.
Quando
vediamo la possibilità di intraprendere un’azione che, in passato,
ha procurato piacere e/o di soddisfazione si libera dopamina,
risvegliano emozioni che ci fanno desiderare di ripetere
quell’azione. Al momento di agire vengono liberati altri
neurotrasmettitori, adrenalina e nor-adrenalina, che rendono
pronto il corpo ad intraprendere quell’azione specifica. Mentre
l’azione si realizza o viene conclusa si ottiene la ricompensa,
senso di benessere, per il rilascio della serotonina, in
relazione con lo stato di benessere e al desiderio di voler ripetere
quell’azione per riprovare quelle sensazioni. Quando apparirà uno
stimolo qualsiasi attivatore del desiderio (gratificatore), si
tenderà a ripetere l’azione. Tra i gratificatori naturali rientrano il mangiare, avere rapporti sessuali, fare sport, raggiungere obiettivi, avere relazioni sociali. Tra quelli artificiali, cioè che inducono il rilascio di dopamina a partire da qualcosa di innaturale, ricordiamo lo zucchero contenuto nel junk food (cibo spazzatura), i likes ottenuti su un social network, gli stimoli artificiali come luci e colori, farmaci, sostanze stupefacenti.
Un recente studio recente ha identificato la dipendenza da cibo AT come il più forte predittore psicosociale del logoramento, dell'obesità e ad alti tassi di fallimento dietetico nel trattamento dell'obesità.
ASTINENZA E DIPENDENZA La sindrome da astinenza è un elemento centrale dell'attuale concettualizzazione della sindrome . Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, quinta edizione (DSM-5) include una sezione dedicata alla sospensione dell’uso di sostanze che causano una sindrome da astinenza associata (alcol, caffeina, cannabis, oppioidi, sedativi, ipnotici, ansiolitici, stimolanti e tabacco) e disturbo del gioco d'azzardo.