DIETA CHETOGENICA

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DIETA CHETOGENICA 

La dieta chetogenica, sebbene sia nota perché commercializzata e con l’avvento di internet, non è un sistema dietetico recente. Già nei primi del 1900 i medici adottavano la dieta chetogenica per tenere sotto controllo le crisi in bambini epiletti.
Uno studio condotto su bambini affetti da epilessia, dal Great Ormond Street Hospital nel 2008, dimostra che la dieta chetogenica riduce del 40% il numero di crisi epilettiche.

La dieta chetogenica è ricca di grassi e a basso contenuto di carboidrati.
Secondo quanto riportato in uno studio condotto dal Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università di Padova, che ha considerato i punti di forza, di debolezza e le precauzioni che dovrebbero essere utilizzate nei pazienti obesi, l'obesità sta raggiungendo proporzioni epidemiche ed è un forte fattore di rischio per una serie di disturbi cardiovascolari e metabolici come ipertensione, diabete di tipo 2, dislipidemia, aterosclerosi e anche alcuni tipi di cancro.
La predisposizione genetica combinata con lo stile di vita e un elevato apporto calorico porta ad un eccessivo aumento di peso corporeo.

Per molti anni, gli interventi nutrizionali si sono concentrati sulla riduzione dei grassi alimentari con pochi risultati positivi a lungo termine.
Una delle strategie nutrizionali più studiate negli ultimi anni per la perdita di peso è la dieta chetogenica.
La dieta chetogenica prevede il consumo di basse quantità di carboidrati e la loro sostituzione con grassi coadiuvanti nell’utilizzo dei grassi per produrre energia.

I benefici per la salute possono includere la perdita di peso e la riduzione del rischio per alcune malattie. In effetti, molti studi dimostrano che questo tipo di dieta può aiutarti a perdere peso e migliorare la tua salute.
La maggior parte di individui obesi ha dimostrato di avere preferenze dietetiche sia per alimenti ad alto contenuto di grassi sia per alimenti contenenti zuccheri semplici piuttosto che carboidrati complessi/grezzi; quindi una dieta povera di grassi potrebbe in effetti incoraggiare il consumo di zuccheri e carboidrati raffinati che contribuiscono all’aumento del peso corporeo, facilitare la dislipidemia, specialmente negli individui insulino-resistenti. Come conseguenza dell'efficacia di questi tipi di dieta, negli ultimi anni c'è stato un crescente interesse per diete chetogeniche a bassissimo contenuto di carboidrati (VLCKD) o semplicemente diete chetogeniche (KD).


Anche se la dieta chetogenica può essere utile come parte del trattamento di varie malattie (1), specialmente nell'epilessia pediatrica farmaco-resistente si osserva che la situazione più comune per il medico di medicina generale è l'uso della dieta chetogenica (KD) da parte dei pazienti al fine di perdere peso. Le KD hanno indubbiamente dimostrato di essere efficaci, almeno nel bre6yve-medio termine, come strumento per combattere l'obesità, l'iperlipidemia e alcuni fattori di rischio cardiovascolare (2), ma le diete chetogeniche sollevano anche alcune preoccupazioni tra i medici.
Molte delle preoccupazioni sull'uso della dieta chetogenica come strumenti terapeutici potrebbero essere attribuite a un'ampia mancanza di conoscenza dei meccanismi fisiologici coinvolti. Le diete chetogeniche inducono una condizione metabolica chiamata "chetosi fisiologica" da Hans Krebs, per distinguerla dalla chetosi diabetica patologica.
Seguire una dieta chetogenica è il modo più efficace per entrare in chetosi fisiologica.

La barriera emato-encefalica (BEE) è una delle tante barriere poste a protezione del cervello. La sua funzione specifica è quella di ostacolare il passaggio di sostanze/microrganismi potenzialmente pericolosi dal circolo sanguigno al cervello. In questo modo protegge il Sistema Nervoso da eventuali danni, intossicazioni ed infezioni. In particolare essa limita il transito di molecole con alto peso molecolare come farmaci e tossine ed impedisce l’ingresso degli agenti patogeni.
Lo stesso glucosio, fonte di nutrimento per i neuroni e indispensabile per il loro funzionamento, per poter attraversare la barriera emato-encefalica necessita di specifici trasportatori.

COME FUNZIONA LA DIETA CHETOGENICA
Dopo alcuni giorni di digiuno o dopo una drastica riduzione di carboidrati (quantità inferiore a 20 gr al giorno), le riserve di glucosio del corpo diventano insufficienti per la produzione di ossalacetato per la normale ossidazione dei grassi nel ciclo di Krebs e per l'apporto di glucosio al sistema nervoso centrale (SNC).
Il glucosio è normalmente l’unica fonte energetica per il cervello, essendo capace di attraversare la barriera emato-encefalica. Dopo 3-4 giorni di digiuno o una dieta a bassissimo contenuto di carboidrati il SNC trovandosi in condizioni di scarse quantità di glucosio utilizza gli acidi grassi come fonte di energia che però non attraversano la barriera emato-encefalica, arrivano al sistema nervoso centrale dopo varie trasformazioni biochimiche a cui sono naturalmente sottoposti.

Ricapitolando, la dieta chetogenica, che condivide molte somiglianze con le diete Atkins e low carb, prevede una drastica riduzione dell'assunzione di carboidrati e li sostituisce con grassi. Questa riduzione dei carboidrati mette il corpo in uno stato metabolico chiamato chetosi. Quando ciò accade, il corpo diventa incredibilmente efficiente nel bruciare i grassi per produrre energia e trasforma anche il grasso nel fegato in forme utilizzabili a fornire energia per il cervello. Le diete chetogeniche possono causare riduzioni significative dei livelli di zucchero nel sangue e di insulina. Questo, insieme all'aumento dei chetoni, ha alcuni benefici per la salute. Abbassa i livelli di zucchero nel sangue e di insulina e sposta il metabolismo del corpo dai carboidrati verso grassi e chetoni.


Esistono diverse versioni della dieta chetogenica.
  • Dieta chetogenica standard: a basso contenuto di carboidrati, proteine moderate e ricca di grassi. In genere con il 70% di grassi, il 20% di proteine e solo il 10% di carboidrati.
  • Dieta chetogenica ciclica: prevede 5 giorni chetogenici seguiti da 2 giorni ad alto contenuto di carboidrati.
  • Dieta chetogenica mirata: consente di aggiungere carboidrati in prossimità di attività intense come allenamenti o gare sportive.
  • Dieta chetogenica ad alto contenuto proteico: è simile a una dieta chetogenica standard, ma include più proteine. Il rapporto è 60% di grassi, 35% di proteine e 5% di carboidrati.

Tuttavia, solo le diete chetogeniche standard e ad alto contenuto proteico sono state ampiamente studiate. Le diete chetogeniche cicliche o mirate sono metodi più avanzati e utilizzati principalmente da culturisti o atleti.
Per grassi si intende quelli derivati da alimenti come carne, pesce, uova, noci e oli sani.
È importante moderare il consumo di proteine che possono essere convertite in glucosio se consumate in quantità elevate, il che può rallentare la transizione verso lo stato di chetosi.

Praticare il digiuno intermittente potrebbe anche aiutare a entrare in chetosi più velocemente.
Specifici esami del sangue, delle urine e del respiro che misurano la quantità di corpi chetonici e alcuni sintomi tra cui aumento della sete, secchezza delle fauci, minzione frequente e diminuzione della fame o dell'appetito possono aiutare a determinare se è subentrata la chetosi.  
 
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Fonti bibliografiche

Paoli A., Rubini A., Volek J.S., Grimaldi K.A. Beyond weight loss: A review of the therapeutic uses of very-low-carbohydrate (ketogenic) diets. Eur. J. Clin. Nutr. 2013;67:789–796. doi: 10.1038/ejcn.2013.116.

Dashti H.M., Mathew T.C., Khadada M., Al-Mousawi M., Talib H., Asfar S.K., Behbahani A.I., Al-Zaid N.S. Beneficial effects of ketogenic diet in obese diabetic subjects. Mol. Cell. Biochem. 2007;302:249–256. doi: 10.1007/s11010-007-9448-z.